giovedì 26 ottobre 2017

Cannoli di pasta sfoglia con dedica...






dedico questa ricetta a questo paese che amo per meta':gli Stati Uniti.
e' sempre una guerra odio e amore come le più tribolate relazioni d’amore..
ti sconvolge e ti coinvolge anche in un piccola cosa..
lo scorrere del tempo scandita dai colori degli aceri della periferia
la quiete mentre sorseggi un caffè dietro le vetrate altissime del Caffe'Umbria dove il profumo del caffè tostato di riporta a casa e la frenesia al di fuori...persone che non si guardano...persone e basta ...poi ricomincia tutto di nuovo e ti ritrovi a casa di amiche dove il mondo e'seduto ad un tavolo di legno con una panca e ti innamori di nuovo e riconosci che esperienze del genere sono preziose e rimani affascinata dalle preparazioni di ognuna di loro e dalla delicatezza che mettono nel prepararti un cardamom the o un London fog the ... condividere...sharing come dicono qui...
e ti senti unica!


partecipo con piacere a questa sfida lanciata da Francesca del blog 121gradi perche' io e la pasta sfoglia davvero non siamo grandi amiche ma devo dire che questa ricetta e'riuscita considerando l'ora in cui e'stata fatt,a mi ritengo davvero soddisfatta e offrirli ai colleghi di mio marito mi ha fatto fare un bel figurone grazie!








Ingredienti
per il panetto


350 g burro
150 g farina 00

per il pastello


350 g farina 00
150 g burro
20 g sale(io 10g)
Malto (facoltativo) g 10
Acqua fredda g 50
Vino bianco secco g 60



Procedimento

Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia.
Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.
Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo.


Nel frattempo ho preparato il pastello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.
A questo punto ci troviamo difronte ad un bivio: alcuni sostengono sia bene lavorare molto l'impasto altri invece che sia meglio lavorarlo poco, lasciandolo un po' grezzo poiché saranno le stratificazioni successive, dovute ai passaggi dei vari giri e stesure a rendere l'impasto liscio e perfetto. Io seguo questa seconda strada, perciò lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso.


Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco. Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di darli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.
Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta(foto3) sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta.




A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti(foto 5) ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta(foto 6), in modo tale da ottenere quattro strati(foto 7). Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti,lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.

A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.
Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io come già detto lo lascio proprio dormire tutta la notte.


La cottura ideale dovrebbe essere a 190°C-200°C forno statico. Sappiamo però che ogni forno è diverso perciò conoscendo il vostro fate attenzione.






























Si conserva a crudo non oltre 2/3 giorni in frigorifero ma si può congelare e successivamente utilizzare, perciò quando decidete di farla fatene in quantità. 


Crema Pasticcera al limone ricetta classica

Ingredienti;


250ml latte intero
20g di amido di mais
10g di farina
60g di zucchero semolato
3 tuorli d'uovo
scorza di limone (quelli che passa Safeway)


Procedimento:

In una casseruola ho portato il latte ad ebollizione con con due pezzetti di scorza di limone, si deve fare attenzione ad eliminarne la parte bianca, poiché è amara, e una volta spiccato il bollore l'ho tolto dal fuoco. Nel frattempo ho sbattuto in una ciotola i tuorli con lo zucchero, l'amido e la farina, precedentemente setacciati. Ho versato a filo il latte ancora caldo, in due tempi, la prima per uniformare, sul composto di uova e polveri e ho rimesso il tutto sul fuoco facendo cuocere a fuoco vivace senza mai smettere di mescolare per pochi minuti.

 Infine ho coperto con pellicola alimentare a contatto e messa in fresco. 


purtroppo non ho la foto della crema...qualcuno ha pensato bene di svuotarmi la sac a poche
mi dispiace se saro'fuori daro'la colpa a chi so io!
grazie.




3 commenti:

  1. Peccato, Pat, perchè conoscendoti chissà cosa avresti tirato fuori con la seconda crema. Sono contenta di leggere la dedica e te lo dico con l'esperienza di chi adesso ama il posto dove vive, ma ha vissuto tutte le fasi precedenti, dal dolore della partenza, agli assalti della nostalgia. Continuo a voler guardare il bicchiere mezzo pieno perchè è chiaro che un arricchimento del genere non lo avrei mai potuto avere, in patria. Ma non sono più cosi incline ad invidiare chi vive al'estero, come lo ero prima. E capisco le dichiarazioni d'amore un po' "storte", che hanno il sapore di una riconciliazione adulta con la tua nuova casa e le tue scelte. Cannoli bellissimi, ma lo sapevamo già :)

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  2. I cannoli sono sfogliati ed invitano al morso, la crema sicuramente è buonissima,si vede. Peccato manchi la seconda versione. Bella la dedica a questo paese che ami ed odi come spesso accade con le cose importanti della vita che tanti sentimenti contrastanti suscitano in noi.

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