giovedì 14 dicembre 2017

L'avvento del trifle per l' mtc lemon and limoncello trifle

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Lávvento del trifle per l'mtc
Lemon and limoncello trifle






ed eccoci a dicembre il mese in cui tutto assume un sapore diverso, tutto viene visto con occhi diversi  e i ma i forse e perche'son rimandati a gennaio...questo e'dicembre ...tranquillita'...non la sentite questa pace? io si !
sara'che fuori fa talmente tanto freddo che anche lária sembra congelata e quindi si sta in casa sul divano vicino al camino a scrivere finalmente, cavolo non ho piu'tempo per il blog...e visto che di ricette ce ne sarebbero da postare cominciamo con la prima per il club del 27 che questo mese in via straordinaria si pubblichera'per il 14 cioè gia'oggi (per voi) oidio..perche'da me e'ancora il 13 eh!
devo sbrigarmi
ecco la ricetta del lemon and limoncello il mio fatto da mamma' per il club del 27!
ah si la foto!


ingredienti per lo strato superiore:

50 ml di vino bianco
1 cucchiaio di limoncello( il mio fatto in casa)
1 limone
1 arancia
30g di zucchero
150 ml di doppia panna

per la crema

500ml di panna
1 baccello di vaniglia( io estratto)
5 tuorli di uovo
5 cucchiai di zucchero semolato
60 g di maizena


per lo strato inferiore

250 g di sponge cake
300g di lemon curd
150 ml di vino bianco
2 cucchiai colmi di limoncello

ingredienti per il curd

4 limoni non trattati
200 g di zucchero semolato
100 g di burro
3 uova intere+1 tuorlo


come procedere:

primo passaggio:

versare il vino in una boule, aggiungere il limoncello, la scorza grattugiata di un arancia e quella di un limone, mischiare e lasciare riposare la miscela il più a lungo possibile ( io in frigo)
questo vi servira'per lo strato superalcolici a base di panna.

la crema:

portare ad ebollizione la panna con il baccello di vaniglia inciso, poi lasciare da parte in infusione per circa 20 minuti.
Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero fino a che non saranno schiumosi e bianchi ( io ho aggiunto 60g di maizena), aggiungere la panna, dalla quale si sara'eliminato il baccello di vaniglia, rimettere sul fuoco e cuocere la crema fino a quando non si sarà' addensata, fate attenzione la crema va continuamente girata con un mestolo di legno, a questo punto togliere la crema dal fuoco e versarla in una bacinella pulita immersa in acqua fredda per bloccare la cottura...
( io ho messo la ciotola nel freezer per almeno 2 ore)

per il curd:

iniziamo con il grattugiare la scorza dei limoni,spremere il succo e mettete sia il succo che la scorza nella stessa ciotola.
Aggiungete il burro a pezzetti e lo zucchero.
in un'altra ciotola sbattete leggermente le uova +il tuorlo.
La cottura avvera'a bagnomaria a fuoco medio in questo modo si evitera'di cuocere l'uovo.
Mettete la ciotola in cui avete spremuto il limone e messo la buccia grattugiata su una pentola riempita d'acqua, la ciotola non dovra'toccare lácqua, quando vedrete sobbollire lácqua unite al succo di limone e alla buccia grattugiata lo zucchero e il burro e fatelo sciogliere, abbassate un po'la fiamma e unite le uova senza smettere mai di mescolare.
Cuocete per almeno 15 minuti mescolando sempre.
la vostra lemon curd sara'pronta quando velera' il cucchiaio.
con un colino filtrate il tutto per eliminare le bucce del limone e fatela raffreddare, quando sara'fredda conservatela in un barattolo e lasciatela raffreddare in frigorifero


ultimare lo strato superiore unendo 30 g di zucchero alla miscela di vino e limoncello e la doppia panna che sarà' stata montata stabile ma non troppo morbida

tagliare la sponge cake, io ho preferito un'altezza di 3 cm. spalmare entrambi i lati con il curd e bagnarla bene con lo sciroppo fatto dal vino e dal limoncello.
Procedere in fine all'assemblaggio mettendo sul fondo la sponge cake, poi la crema e il composto di panna ottenuto.
Potete finire con delle mandorle tostate .





giovedì 26 ottobre 2017

Cannoli di pasta sfoglia con dedica...






dedico questa ricetta a questo paese che amo per meta':gli Stati Uniti.
e' sempre una guerra odio e amore come le più tribolate relazioni d’amore..
ti sconvolge e ti coinvolge anche in un piccola cosa..
lo scorrere del tempo scandita dai colori degli aceri della periferia
la quiete mentre sorseggi un caffè dietro le vetrate altissime del Caffe'Umbria dove il profumo del caffè tostato di riporta a casa e la frenesia al di fuori...persone che non si guardano...persone e basta ...poi ricomincia tutto di nuovo e ti ritrovi a casa di amiche dove il mondo e'seduto ad un tavolo di legno con una panca e ti innamori di nuovo e riconosci che esperienze del genere sono preziose e rimani affascinata dalle preparazioni di ognuna di loro e dalla delicatezza che mettono nel prepararti un cardamom the o un London fog the ... condividere...sharing come dicono qui...
e ti senti unica!


partecipo con piacere a questa sfida lanciata da Francesca del blog 121gradi perche' io e la pasta sfoglia davvero non siamo grandi amiche ma devo dire che questa ricetta e'riuscita considerando l'ora in cui e'stata fatt,a mi ritengo davvero soddisfatta e offrirli ai colleghi di mio marito mi ha fatto fare un bel figurone grazie!








Ingredienti
per il panetto


350 g burro
150 g farina 00

per il pastello


350 g farina 00
150 g burro
20 g sale(io 10g)
Malto (facoltativo) g 10
Acqua fredda g 50
Vino bianco secco g 60



Procedimento

Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia.
Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.
Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo.


Nel frattempo ho preparato il pastello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.
A questo punto ci troviamo difronte ad un bivio: alcuni sostengono sia bene lavorare molto l'impasto altri invece che sia meglio lavorarlo poco, lasciandolo un po' grezzo poiché saranno le stratificazioni successive, dovute ai passaggi dei vari giri e stesure a rendere l'impasto liscio e perfetto. Io seguo questa seconda strada, perciò lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso.


Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco. Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di darli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.
Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta(foto3) sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta.




A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti(foto 5) ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta(foto 6), in modo tale da ottenere quattro strati(foto 7). Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti,lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.

A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.
Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io come già detto lo lascio proprio dormire tutta la notte.


La cottura ideale dovrebbe essere a 190°C-200°C forno statico. Sappiamo però che ogni forno è diverso perciò conoscendo il vostro fate attenzione.






























Si conserva a crudo non oltre 2/3 giorni in frigorifero ma si può congelare e successivamente utilizzare, perciò quando decidete di farla fatene in quantità. 


Crema Pasticcera al limone ricetta classica

Ingredienti;


250ml latte intero
20g di amido di mais
10g di farina
60g di zucchero semolato
3 tuorli d'uovo
scorza di limone (quelli che passa Safeway)


Procedimento:

In una casseruola ho portato il latte ad ebollizione con con due pezzetti di scorza di limone, si deve fare attenzione ad eliminarne la parte bianca, poiché è amara, e una volta spiccato il bollore l'ho tolto dal fuoco. Nel frattempo ho sbattuto in una ciotola i tuorli con lo zucchero, l'amido e la farina, precedentemente setacciati. Ho versato a filo il latte ancora caldo, in due tempi, la prima per uniformare, sul composto di uova e polveri e ho rimesso il tutto sul fuoco facendo cuocere a fuoco vivace senza mai smettere di mescolare per pochi minuti.

 Infine ho coperto con pellicola alimentare a contatto e messa in fresco. 


purtroppo non ho la foto della crema...qualcuno ha pensato bene di svuotarmi la sac a poche
mi dispiace se saro'fuori daro'la colpa a chi so io!
grazie.




lunedì 27 marzo 2017

La mia Tarte Flamiche per il club del 27




 Caspita siamo gia al secondo appuntamento!
la Tessera n.36 del Club del 27, che sarei io eh, anche questo mese e'presente con la sua ricetta:

Tarte Flamiche

Questo mese e'stato  davvero impegnativo tra la sfida dell' MTC con la ricetta sulle terrine  e la ricetta del Club del 27 sulle tarte davvero ci sono arrivata con il fiatone, ma ne e'valsa la pena!

 Alessandra , Ilaria,Francesca e Valentina hanno fatto davvero un gran lavoro, un tema, questa  volta,  davvero ampio: tarte e timballi,  dolci e salati, un elenco lunghissimo...insomma davvero tante e tutte da provare, aggiungo, tanto da essere completamente indecisa su cosa scegliere, molte le ho trascritte sul mio quaderno...si ho un quaderno dove ricopio a mano le ricette che mi piacciono...l'inchiostro sul foglio bianco per me ha ancora il suo fascino, quindi, ho scritto le mie tre preferite...due sono state già fatte e mangiate in meno di 4 ore io direi in modalità' vergognosa ...l'altra e'in programma questa settimana.

Posto la ricetta che mi ha fatto gola e non perche' di facile esecuzione ma perche' La Tarte Flamiche e'una tarte dal gusto davvero delicato grazie all'utilizzo dei porri che a me piacciono tantissimo, una tarte elegante se fatta anche in piccoli stampini potrebbero essere gustati durante un aperitivo  un te o anche per un picnic...

permettetemi : sogno sempre la primavera e un picnic che non sia bagnato da improvvise pioggie....
me ne dovro'fare una ragione vivo nell'Evergreen State..e questo e'! :(


il link della ricetta originale del tema del mese n.46 del mtc lo trave QUI

ingredienti:
per la base:

250g di farina 00

125g di burro

60 ml d'acqua fredda

1 pizzico di sale

Aggiungere il burro alla farina e lavorare con le dita fino a creare un composto sabbioso, poi unire il sale e l'acqua poco per volta. Amalgamare bene fino a formare un composto liscio. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare un'ora.

Per il ripieno

 60g di burro

500g di porri

60g di di creme fraiche..panna acida

5 uova intere

sale e pepe

Nota:
come fare la panna acida o creme fraiche
ingredienti per 200 gr di panna acida

100ml di panna fresca
100g di yogurt bianco
1 cucchiaio di succo di limone

mescolate in una ciotola lo yogurt e la panna, mescolate con un cucchiaio e aggiungete il succo del limone e mescolate di nuovo.
Riponete in frigo la ciotola coperta da una pellicola alimentare e fatela riposare per circa un'ora.



pulire i porri e tagliarli a rondelle sottili.
Far scaldare il burro e mettere i porri in padella facendoli stufare a fuoco basso, evitando che si rosolino troppo ma lasciandoli asciugare bene in modo che perdano completamente lácqua di cottura. Salare e pepare e lascia raffreddare.

Mescolare le uova, la panna acida il sale e il pepe.

Stendere la pasta su un spianatoia leggermente spolverata di farina e foderare una tortiera imburrata e infarinata. Bucherellate il fondo e disporre i porri gia' raffreddati e versare il composto di uova sopra i porri.

Infornare a 180 gradi per circa 30 minuti.











sabato 25 marzo 2017

terrina di pollo in crosta brise' con asparagi e carambola







La cosa che mi ha convinto in assoluto nella preparazione della terrina e'stato l'effetto WOW!
in questi giorni dovete sapere che' e'in corso la sfida numero 64 del Mtc dove Giuliana del blog Gallina Vintage ha ben pensato di alzare lásticella della sfida proponendo la terrina.
Vi chiederete cos'e'? be 'questa domanda me la son fatta anche io... da dove viene? e'qui bisogna andare sfogliare libri di gastronomia non certo terra terra... e la settimana scorsa in uno dei tanti negozietti che sanno di muffa e altro .. cosa trovo? un bel libro sulle terrine pagato la modica cifra di $1,99...
 Il libro si divide in tre sezioni Terrnines, Pates e Galantines,malgrado scritto in inglese ho cercato di capire almeno la sua storia ben descritta dall'autore: parla delle terrine come uno dei piatti di origine francese che grazie alla sua versatilità sono diventati una delle preparazioni piu'diffuse e copiate in tutto l'universo gastronomico, versatili si, perché' puo' tranquillamente essere presente ad un picnic o su una tavola allestita per grandi occasioni,per un buffet allegretto o per una gita fuori porta... per me potrebbe essere la soluzione ideale di quei giorni anche una pentola ti pesa quanto un macigno...ha tutto a suo favore si conserva benissimo in frigorifero e puo'essere come una quiche uno svuota frigo no?
Ma la di la delle mie considerazioni dettate dalla pigrizia che si sta accomodando giorno per giorno(e'la primavera)  il segreto..ma più che segreto qui partire di bravura nella sua riuscita sta nella conoscenza degli ingredienti nelle loro combinazioni, nel saper sapientemente equilibrare le carni    nelle loro varieta' , il pesce nella loro delicatezza , e le verdure mantenendo intatta la freschezza o addirittura di frutta.
Puo'essere presentata in crosta usando una semplice pasta brise' o una foncier...e li giochiamo sull'effetto scenografico (devo dire che riesce alla grande) suscitando la curiosità dei vostri ospiti  e  aumenterete di peso solo perché vi riempirete d'orgoglio... perché' e'nel taglio che cé la magia...e nel libro anche se e'un po'vecchiotto ne presenta alcune che sembrano dei  veri caleidoscopi sia nei colori che nelle composizioni...ma quello e'un altro livello..
scendiamo al mio!
la mia terrina e'composta da un trito di pollo con degli asparagi e lo start fruit o carambola.
Per chi non conoscesse la carambola o il frutto stella, dovete sapere che per me e'stata una vera scoperta a parte quella di trovarla nel frigo... e rubarla!
Ovvimente prima di utilizzarla l'ho assaggiata e se devo paragonarla a qualche frutto la prima cosa che mi viene in mente e'un incrocio tra un'arancia un pompelmo o un ananas, ma la sorpresa e'la forma a stella ...meravigliosa!












carambola 





come procedere:

primo step:
La marinatura della carne


per la marinatura ho utilizzato

2 bicchieri di vino bianco secco
1 cipolla
origano
due cucchiai di olio

in una ciotola capietnte mettete i filetti di petto di pollo e tutti gli ingredienti sopra elencati ricoprite la ciotola con della pellicola alimentare e mettete a riposare in frigorifero per due ore.

per gli asparagi:

sbollentate gli asparagi appena appena e poi ripassateli in una padella calda dove avrete spalmato un filo di burro ( proprio un filo) e fate saltare per due minuti e metteteli da parte, finiranno di cuocere nella terrina.

per la pasta brise' :

400 g di farina 00
200 g di burro freddo non salato
140 ml di acqua fredda
4 g di sale




Se siete provvisti  di un planetaria o di un mixer meglio, se no si va di spianatoia e di polsi.

ma chi non ha una planetari al giorno d'oggi?
ok mettiamo il burro freddo tagliato a pezzettini nella ciotola della planetaria insieme alla farina e al sale
accendiamo la planetaria con lápposito gancio a k e lavoriamo fino a far diventare il burro e la farina una sorta di sabbia, aggiungiamo a questo punto lentamente lácqua facendo andare la planetaria ad una velocita'media 3/4 quando il composto si sarà'raggruppato in una palla togliamolo dalla ciotola e avvolgiamolo nella pellicola trasparente per alimenti e lo riponiamo in frigo per almeno 1 ora.

per il ripieno di carne serviranno:

400 g di petto di pollo
2 uova
60 g di parmigiano grattugiato
sale
pepe
un cucchiaio di pan grattato
una cipolla rossa tritata finemente 
asparagi 
una carambola o star fruit


Nel frattempo prepariamo la carne, prendiamo il pollo che abbiamo fatto riposare nella marinatura per due ore riducetelo a pezzetti e con l'aiuto di un mixer o di un minipimer io quello avevo disponibile create un trito piu'fine.
unite al trito ottenuto due uova del formaggio grattugiato, delle cipolle tagliate finemente sale e pepe e del pan grattato, mescolate bene.

come foderarre lo stampo:
inumidite della carta da forno e fatela aderire alle pareti dello stampo, ( il mio e'un semplice stampo da plum cake) 
su una spianatoia spolverata con un po'di farina stendete la vostra brise', lo spessore ideale non dovrebbe essere piu'di 5 mm, foderate per bene il vostro stampo in ogni suo lato facendo attenzione a lasciare un po'di pasta in piu'sui bordi, quelli serviranno per sigillare la terrina.
tenete da parte una striscia di pasta brise'per coprire la terrina.




come procediamo:

Prima di tutto livellare per bene la pasta brise' su tutta la superficie della terrina e creare il primo livello con il trito di carne ottenuto,spianatelo bene in questo modo non risulteranno buchi, tagliate  a meta' la carambolo o star fruit e disponete i due pezzetti uno dietro l'altro, riempite con il resto del trito gli spazi e continuate con gli asparagi seguendo la lunghezza dello stampo ricoprite con il restante trito e coprite con il pezzo di brise' fate aderire per bene e con i bordi che avete lasciato in piu'ricoprite e sigillate per bene..con un coppasta ricavate un foro al centro della terrina che servira'come "camino"per far uscire il vapore che si formera' cottura e poi con la pasta avanzata potete decorare la vostra terrina a piacere...io avevo voglia di trecce e sinceramente questa e'la parte piu'divertente...




infornate a 180 gradi per 50 minuti.

quando sara'cotta fatela raffreddare nella sua terrina e se potete  consumatela il giorno dopo...

per la salsa e il contorno:


sour cream( panna acida ) 
test di limone grattugiato 
un filo d'olio

per i broccoli :

lessate i broccoli in poca acqua per  5 minuti e poi fateli saltare in una padella calda con un filo d'olio salate e pepate.











                                                con questa ricetta partecipo alla sfida n. 64 del Mtc















mercoledì 8 marzo 2017

Chiffon cake con mirtilli e glassa al limone






Questa e'una delle mie torte preferite!

Tanto tempo fa quando ancora ero europea in una delle spedizioni targate "caccavelle mode on" in quella citta'tanto bella che e' Catania, io con le mie caccavelle girls  Elisa Baker e  Laura DiStefano acquistai questo stampo per Chiffon cake e anche bello grande, eh si perche'per me lo stampo deve essere grande se no il dolce non si gusta.
Portato a casa l'ho riposi con tutta la sua confezione nel mobile della cucina ma proprio il più profondo possibile,pensando il posto e'segreto occhio non vede (quello del marito) cuore non duole...tanto io so dove l'ho messo e sicuro il primo dolce che faro'sara'la chiffon cake....si certo!
Lo stampo e'uscito fuori quando ha dovuto traslocare da un comodo mobiletto ad un misero cartone!
arrivata qui dopo un mese e mezzo, il cartone ovviamente quel cartone fu aperto dal marito e la domanda semplice e obbligata e'stata: ma quante ne hai?
io: ma vaaaa son due cose!
lui: un negozio ha due cose!
 comunque da quel cartone usci anche lo stampo della Chiffon e qui mi son detta....be'se non la faccio qui che e'terra sua non la faccio più'!
Ad esser sincera il pensiero cé sempre stato  ero spaventata...si perché questa torta che vedete cosi'alta necessita di un passaggio  fondamentale e' cioè' quella di essere capovolta a testa in giu' appena sfornata... eh si pensavo allo spatasciamento...e questo mi ha sempre un po' fermato.
Ed invece visto che qui ho molto tempo a mia disposizione  ed anche diciamola tutta  me la vedo tra me e me, anzi  tra me e i miei tre gatti...mi son detta: ma chi se ne frega? se si spatiscia o no a chi puo'dispiacere? non ho fiumare di persone che mi bussano alla porta per il caffè....quindi al limite raccolgo i pezzi e ricompongo ma sempre buona sarà'!
ed invece nessuno spatasciamento e nessun disastro anzi....gia'nel forno questa torta prometteva davvero bene, il suo profumo al limone cosi'delicato ha invaso tutto la mia micro cucina attuale. 
Una volta Sfornata e sformata credetemi non resisterete alla sua bontà' e alla sua mordidezza, dovuta alla perfetta montatura degli albumi e dellággiunta del cremo tartaro, un lievito naturale che in questa preparazione ha il compito di mantenere ferma la montata a neve degli albumi.
preparatela ci vorra'un po'di tempo e un po'di pazienza per vie delle ore di raffreddamento ma  vale la pena aspettare ...come si dice il piacere e'proprio nell'attesa no?
ringrazio la mia amica del club "Caccavelle girls"Elisa Baker del blog cuocicucidici per avermi passato la ricetta e penato con me nell'ora del capovolgimento!













ingredienti


285g di Farina 00
300g di zucchero
6 uova
195 ml di acqua
120g di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci
8g di cremor tartaro
1pizzico di sale
scorza di limone
un cucchiaino di estratto di vaniglia

come procediamo:

Setacciate in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito e il sale tutto insieme.
dividete i tuorli dagli albumi .
in una ciotola fate un buco al centro e unite i tuorli, l'acqua la buccia del limone e la vaniglia lasciate così.
a parte montate glia lbumi a meve con il cremor tartar, riprendete gli altri ingredienti e con una frusta elettrica o con una planetaria lavorateli fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versate in due o tre tempi gli albumi montati a neve in modo delicato e mescolateli per bene.
Versate il tutto nello stampo di alluminio proprio della chiffon cake alta 25cm non imburrata!
infornate nel ripieno inferiore del vostro forno, per 50 minuti a 160 gradi e a 175 gradi per gli ultimi 10 minuti.
Terminata la cottura prendete lo stampo capovolgetele lasciatrlo raffreddare per 4 o 5 ore o proprio se potete anche tutta la notte.
Quando sara'passato questo tempo e raffreddato rigiratelo e con l'aiuto di una spatola staccate il dolce dalle pareti dello stampo, il fondo di questa teglia e'amovibile quindi sarete agevolati per sformarl, ricapovolgete e poggiate su un vassoio.

per la glassa al limone classica
100g di zucchero a velo
il succo di un limone

in una ciotola mettete lo zucchero a velo setacciato e aggiungete il succo di un limone mescolate per bene quando lo zucchero con il succo del limone arrivera'ad avere una consistenza fluida prendete e versatela sulla chiffon.

per le decorazioni potete liberare la vostra fantasia usando la frutta che piu'desiderate..
io amo i mirtilli e con il limone son proprio buoni.!













lunedì 27 febbraio 2017

la mia Coconut cake con crema di mascarpone ai lamponi per il club del 27



eccomi presente al mio primo appuntamento con il club del 27 !
nuovo nuovissimo progetto del Mtc, ogni mese saremo qui e pubblicheremo tutte le nostre ricette scelte da una lista per condividere la nostra passione per la cucina, questo mese il tema sono le torte anglo americane, tra le tante la mia scelta e' stata la Coconut cake, curiosissima di provarla , e si perche'se ci penso bene tr le tante fatte questa era proprio l'unica che mi mancava e devo dire che mi ha sorpreso, la vedrei benissimo in una tavola natalizia, ricorda tanto la neve, per poi sorprenderti con il suo sapore da tropici... se poi ci sia abbina qualche farcia particolare, la mia ai lamponi o al limone o qualsiasi agrume ma anche cioccolato ecco che il gioco e'fatto! si si prossimo Natale coconut cake!
e adesso soo curiosa cosa ci aspettera'per il mese di marzo...state sintonizzati questo e'un appuntamento fichissimo!







ingredienti ( versione originale)


339g di burro
420g di farina
un cucchiaio piu'un cucchiaino di lievito per dolci
un cucchiaino di sale
70g di di farina di cocco
440g di zucchero
4 uova intere più 4 albumi
3 cucchiai di estratto di vaniglia
375ml di latte di cocco


Per la farcia e copertura
(seven minute frosting)


165g di zucchero
1 cucchiaio di glucosio
31ml di acqua
3 albumi
un cucchiaino di estratto di vaniglia
70g di farina di cocco, o cocco in scaglie


crema di mascarpone ai lamponi


2 uova
300g di mascarpone
80g di zucchero
200g di lamponi


Imburrare ed infarinare due stampi da 24 cm
Mischaire la farina, il lievito ed il sale
Passare la farina di cocco al mixer in modo da polverizzarla per bene quindi unirla al composto di farina.
Con le fruste o in una planetaria con gancio K battere lavorare il burro a temperatura ambiente( che non sia sciolto)  con lo zucchero per circa 4 minuti.
Unirvi le uova intere, glia albumi e la vaniglia.
Aggiungere quindi il composto di farina alternando il tutto con il latte di cocco.
Dividere l'impasto equamente tra le due tortiere e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 35-40 minuti, facendo la prova stecchino.
Lasciar raffreddare le torte nelle teglie quindi passare una lama tra i bordi e i dolci in modo che si stacchi perfettamente quindi sformare.


Seven minute frosting

In un pentolino a fondo spesso mettere 140g di zucchero, il glucosio e l'acqua. Su fuoco medio girare in continuazione finch'ella zucchero si scioglie.
Alzare il fuoco e smettere di mescolare.
Cuocere finche'il composto raggiunge 110 gradi su un termometro da pasticceria ( 5 minuti saranno sufficienti)
Intanto montare gli albumi a neve per due o tre minuti, quindi aggiungere lo zucchero rimanente, la vaniglia e sbattere ancora. Appena lo sciroppo di zucchero arriva a temperatura versarlo piano piano sugli albumi continuando a montare.
Battere il composto per circa 7 minuti e usarlo immediatamente.


crema di mascarpone ai lamponi

Frullate i lamponi e filtrate il succo attraverso un colino che ne tratterra'i semini.
Lavorate con una frusta o con una planetaria i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Unite il mascarpone e poli l'albume montato a neve ferma. Mescolate due o tre cucchiai di succo di lampone con la crema appena ottenuta e distribuite su ogni disco di torta.





















venerdì 24 febbraio 2017

pollo fritto.... fried chicken con insalata di ananas

una bella sgridata dal marito..sul Chicken Fried..ci voleva...
non sono in me
i'm so sorry!





Mai ricetta fu più' azzeccata in questo mese in termini di tempo e  di luogo!
partiamo dal fatto che io amo il fritto e che qualsiasi cosa sia immersa nell'olio sia buona senza distinzione  tra il dolce e il salato ..non considerando   che l'eau di parfum  Canoil n.5 ti avvolge in pieno profumandoti tutta e ti chiedi perche'non condividerlo con il vicinato e  ti armi di coraggio e a 2
gradi spalanchi tutte le finestre e i pertugi possibili per far uscire il profumo...mentre Burt Simpson ( il mio dirimpettaio perche'e'davvero LUI in versione umana) si affaccia timidamente per capire se veramente ci faccio o ci sono...
evvabe'!
comunque

 se dovessi parlare di fritto, si, mi verrebbero in mente in primis i dolci della tradizione, o quelli di carnevale che si festeggera' a fine del mese e mai e dico mai mi sarei immaginata di poter friggere  il pollo!
 Ma in questo lato del mondo il pollo fritto si mangia e come se si mangia e' un 'istituzine del venerdi sera, dovete sapere che qui cé un localino di nome Popeye's ,tutto arancione con una scritta enorme sul tetto, ho sempre pensato che il nome fosse collegato al famoso Braccio di ferro e agli spinaci e invece no!
Originario della Lousiana dove a quanto ho letto e'culla di questo piatto, qui dalle cinque in poi si serve solo questo.
Everett di per se non e'cosi agitata come città', anzi, ma alla cinque del venerdì sera mentre i bar chiudono, dico sul serio"chiudono"anche il piu'famoso Starbucks, la strada principale quella che ovviamente e'collegata con il Mall ( perche'qui cé un itinerario ben preciso da seguire) ecco che ti imbatti in una fila chilometrica ordinata sul lato destro dello stradone, sono tutti li in macchina parcheggiati ad aspettare che arrivi il proprio turno ...la pazienza di queste persone a volte mi terrorizza quanto l'ordine nello stare in fila....non ci sono abituata ho sempre visto persone che si scavalcavano a vicenda o litigare alla posta...questi sono traumi da culture shock e ci puoi rimanere secca....quindiiiii

Il ringraziamento va questo mese a Silvia che mi ha fatto scoprire quello che io mai avrei mai osato di friggere,che e'di un buono pazzesco...se segui le istruzioni.
Il marito ringrazia Silvia perche'ha capito che da Popeye's  non si andra'piu, ormai sa che so friggere una coscetta di pollo senza incendiare una cucina quindi perché' mettersi in fila???
ed io sono felice perché ho sfidato me stessa...si perche'la paura di friggere a vuoto era tanta: primo perché' tecnicamente non sai se davvero la cottura del pollo all'interno risulti completa e secondo che la panatura regga, infatti nell'euforia della riuscita ho dimenticato di fare la salsa pensando che un'insalata fresca bastasse...

mi cospargo il capo di cenere....ma son contenta lo stesso!


passiamo alla ricetta, io ho preferito seguire la ricetta di Silvia quella delle due panature, farina e pan grattato.


Prima della  frittura  c'e'un passaggio molto importante che e' la marinatura nel latticello o buttermilk in inglese
la ricetta del latticello fatto in casa la potete trovare QUI.
Silvia ci spiega che questo tipo di marinatura puo' durare da un minimo di 4 ore o  tutta la notte.
Una volta terminata la marinatura si passa al secondo passaggio che e'la panatura.
In questo caso si puo'scegliere di utilizzare una panatura semplice  fatta con della farina  oppure  la panatura con il pan grattato, farina e uovo.
Personalmente per non sbagliare mi sono attenuta ai due metodi piu'semplici proprio per non sbagliare...magari piu'in la quando avro'una casa senza peluche a terra (moquette) azzardero'un altra tipo di frittura.


pollo fritto con la farina ( versione di Silvia)

per un 1kg di pollo servono:
1.5l di olio di mais
200g di farina
sale e pepe
personalizzata con 
   un cucchiaino di curry + un cucchiaino di cannella






Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato
un piatto  piano ricoperto di carta assorbente per appoggiare il pollo fritto
una placca da forno ricoperta dalla carta assorbente per riporre il pollo fritto e tenerlo al caldo in forno.

Procediamo cosi:

togliete il pollo dalla ciotola della marinatura e fatelo scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz'ora.
In una ciotola abbastanza capiente mettete la farina con il sale, il pepe il curry e la cannella, mescolate bene.
Prendete i pezzi di pollo e metteteli nella ciotola infarinateli per bene.
Scuoteteli dalla farina in eccesso ed appoggiateli sul piatto che avete preparato prima.
Prendete una pentola dai bordi alti e riempitela di olio di mais, e fate scaldare a fiamma media.
se siete provvisti di termometro, meglio! l'olio dovrebbe essere pronto  per friggere a 180 gradi.
Se siete come me, invece, sprovvisti di termometro potrete utilizzare due metodi il primo: quello del cucchiaio di legno, il secondo: quello del pezzo di pane.
Si fa cosi, nel primo metodo immergete il manico di legno del cucchiaio fino a toccare il fondo della pentola se vedrete tante bollicine venir in superficie vuol dire che l'olio sara'pronto, nel secondo metodo se il pezzetto di pane si dorerà'subito vorra'dire che l'olio sara'pronto.
spiegato questo, passiamo alla frittura, immergete 3 pezzi di pollo alla volta. Osservate l'olio: il pollo appena immerso friggera'formando delle bolle molto grandi e man mano che si andra'avanti con la cottura diminuiranno sempre di più.
Quando il pollo avra'una colorazione dorata ed omogenea ci vorranno sui 6/8 minuti di cottura, nel mio caso 10 minuti i pezzi erano leggermente più grandi se avete un timer usatelo! scolate i pezzi di pollo fritto e adagiateli sul piano ricoperto di carta assorbente.
Una volta asciutto potete tenerlo in caldo nel forno acceso a 120 gradi.

passiamo all'altra panatura

Pollo fritto con Pane, farina e uova ( versione di Silvia)

 per 1 kg di pollo servono:
5 uova medie
200g di farina
200g di pan grattato
sale
pepe
1.5 litro di olio di semi per friggere






procediamo cosi:

rimuovere il pollo dalla marinatura e lasciatelo scolare su una gratella posta su un foglio di carta da forno per almeno mezz'ora.
preparate i vari piatti come descritto sopra e passare alla panantura.
Prendete una ciotola abbastanza grande e metteteci le uova sale e pepe mescolate il tutto con una forchetta.
preparatevi un piatto con della farina e un altro con del pan grattato.
Prendete i pezzi di pollo, passateli nella farina, rimuovete la farina in eccesso e immergeteli nell'uovo ed infine nel pan grattato, se volete una crostini bella croccante come piace a me potete tranquillamente fare una doppia panatura.
Immergete il pollo gia'panato nell'olio e fatelo cuocere per 6/8 minuti, ( io 10/12 minuti per via della grandezza del pollo e per la doppia panatura)
Una volta cotti scolate il pollo e riponetelo nella teglia ricoperta di carta assorbente e riponete in forno a 120 gradi, per mantenerlo al caldo.

interno del pollo panato con la farina







insalata di ananas
cipolline 
limone

Io sono partita da questo principio: L'ananas sgrassa!

e da qui e'uscita questa sorta di insalatina composta da pochi ingredienti ma che combinati al pollo fritto davvero e'stata azzeccatissima e semplicissima!

1 ananas intera pulita e tagliata a dadini
3 foglie di spinaci freschi
1 cipollina bianca
pepe
buccia di limone grattugiata
e un pizzico di sale

Tagliate tutti gli ingredienti a dadini ripone in una ciotola e mescolate per bene...servite con il pollo fritto!














con questa ricetta partecipo alla sfida n.63 del Mtc











mercoledì 8 febbraio 2017

Focaccia alle mele e allo sciroppo d'acero

Ci sono riuscita...ho iniziato ánno con i migliori propositi: trovare una casa che non sia una giungla che non puzzi di un fumo particolare che quando esci ti ritrovi a ballare la danza della pioggia con il primo malcapitato, scrivere di cucina, scrivere ricette e dedicarmi a quello che mi fa sentire bene!
visto che trovare casa sara'un 'impresa almeno che non mi trasformi in un hippy( e la cosa non mi dispiace per niente) partiamo dal terzo proposito scrivere di cucina e giocare al recipe-tionisit diel blog Cuocicucidici...questo mese la padrona di casa ha incoronato come vincitrice, il blog Andantecongusto di Patrizia Malomo....bene vi consiglierei di andarlo a visitare, lo so che e'sara'strano leggerlo ma quello che ho percepito leggendo i suoi post e'un 'atmosfera serena e tranquilla, sara' per l'ordine in cui sono messe le ricette( si vede chi lo fa con cura e non come me)per come sono ben spiegate che se  anche il marito( il mio)  imparasse un minimo d'italiano le potrebbe eseguire alla perfezione!
tra le tante, la mia scelta e' caduta sui lievitati e questa della focaccia dolce alle mele e allo sciroppo d'acero mi e'piaciuta molto! oddio non subito eh! in gara  partecipava anche il Parrozzo la scelta devo ammetterlo e'stat dura!
 non so se necessariamente si deve spiegare quello che si prova quando si mangia una goduria così'..
va solo provata e basta!







per una teglia di 28 cm
io ho utilizzato una teglia tonda della stessa misura

ingredienti:

450g di farina 00
7g di lievito secco
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaio di olio extravergine
1 cucchiaio di zucchero semolato
350 ml di acqua tiepida

per il topping
3 mele
150 g di noci pecan
150ml di sciroppo d'acero







procediamo:

In una ciotola mettete la farina, il lievito, il sale, lo zucchero e l'acqua tiepida.

Mescolate bene il tutto e rovesciate l'impasto su una spianatoia infarinata e impastate per circa 5/10 minuti. Impastate in modo delicato suggerisce Patrizia.

Non appena l'impasto diventa bello ed elastico, mettetelo in una ciotola  leggermente infarinata e coprite con un telo o la pellicola alimentare e riponete il tutto in un luogo tiepido per circa un'ora o meglio fino a quando l'impasto non avrà' raddoppiato il suo volume.
Premetelo dolcemente verso il basso con i polpastrelli, facendo uscire un po' dell'aria dall'impasto.

A questo punto private le mele dal torsolo e tagliatele a pezzetti, aggiungeteli all'impasto insieme alle noci pecan, lasciandone un po' per la superficie della focaccia.
Sistemate l'impasto  sulla teglia e fatelo riposare coperto in un luogo tiepido magari sopra il forno.
versate un filo di olio.
accendete il forno a 220 gradi, cospargete la vostra focaccia con le restanti pecan e con delle fette sottili di mele e infornate per 35/40 minuti, fino a che non apparira' belle croccanti.

Sfornate la vostra focaccia e versateci su il cucchiaio di sciroppo d'acero e aspettate che venga assorbito tutto.

Qui si dovrebbe attendere un attimo....ma io ho saltato questo passaggio e ho "comandato" al marito di andare immediatamente al supermercato sotto casa per quei 85 g di gorgonzola che se fosse oro costerebbe di meno!
grazie Patrizia e grazie Flavia
con questa ricetta partecipo al Recipe-tionist di gennaio-febbraio

















baci




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