domenica 31 maggio 2015

pasta alla Gricia

Pasta alla Gricia 
(tema del mese Mtc)









la cosa bella dieta e'la trasgressione!

be'la mia di oggi e'stata : "la pasta alla Gricia"
chi non sapesse di cosa stia parlando...vi dico solo che questa pasta e'figlia della famosa Pasta Cacio e pepe....anch'essa di origini umili come quasi tutti i piatti di tradizioni italiana.
ma parliamo un po'della sua storia!

"La sua tradizione vuole che questo piatto sia tra i piu'antichi e semplici della storia della cucina povera. In realta'le scuole di pensiero negli anni hanno fornito decine di versioni e di varianti diverse tra di loro.
Si narra che la piatto nasca in un luogo ben definito, la cittadina di Amatrice in provincia di Rieti al confine tra il Lazio e l'Abruzzo. Fra le varie ipotesi sull'origine del nome ci sono due teorie interessanti, la prima richiama il "Gricio"come veniva definito a Roma il rivenditore di pane e altri generi alimentari, láltra teoria, invece, sostiene che si chiami cosi'per via dei pastori che andavano sui monti dell'Abruzzo a pascolare le pecore, provenienti dal "Cantone dei Grigioni"comunenemente chiamati in dialetto locale "li grici"o "li gricioni". da qui il nome del piatto.
Si narra che i pastori portassero con loro dei pezzi di pecorino stagionato e sacchetto di pepe nero e pasta essiccata, ed e'presumibile che essendo un piatto consumato proprio da pastori, spesso portavano con loro dello strutto e del guanciale per prepare una pasta ricca e calorica per affrontare notti fredde."
I formati della pasta possono essere diversi, come anche la qualità', puo'essere utilizzata la pasta classica o anche la pasta all'uovo come i tagliolini o i famosi spaghetti alla chitarra.
io ho usato i classici spaghetti.
leggendo e studiando un po'la ricetta davvero cé da perdersi per le mille varianti....io ho scelto quella proposta dall'Accademia del Cacio e Pepe... provata e assaggiata!

fonte: Accademia del Cacio e Pepe



ecco a voi la ricetta per 4

2 fette di guanciale tagliato a dadini o a striscioline sottili...( io a dadini)

100g di pecorino  romano stagionato

sale non troppo

350 g di pasta

pepe in grani







il procedimento e'davvero facile:

in un mortaio pestate una manciata di pepe in grani, unite il pecorino e mescolate 

in una pentola mettete a bollire lácqua della pasta leggermente salata

in una padella appena riscaldata mettete a cuocere la dadolata di guanciale senza aggiungere nient'altro, il grasso del guanciale dopo un paio di minuti comincera' sciogliersi, lasciatelo sul fuoco per un massimo di 5/8 minuti.

nel frattempo mettete a cuocere la pasta che dovrà essere al dente.

trascorso il tempo di cottura della pasta, Alzare e non scolare gli spaghetti solo perché in questo modo non vada persa lácqua di cottura, 
mettete gli spaghetti nella padella con il guanciale e fateli saltare per un po', il guanciale insaporira'la pasta, unite il pepe miscelato con il pecorino dal mortaio e miscelate il tutto con un po'di acqua di cottura della pasta e mantecate velocemente la pasta.

sedetevi e mangiate....finita la pasta andrete a raschiare la padella .....sicuroooooooo!!!





con questa ricetta partecipo al tema di maggio del Mtc











domenica 17 maggio 2015

tarte salate alla farina di kamut e pepe nero con ricotta, yogurt, formaggio di pecore e pomodori pachino

Tarte salata alla farina di Kamut e pepe nero 
con 
ricotta, yogurt bianco, formaggio di pecora 
pomodori pachino








siamo gia'a maggio???
mamma mia come corre il tempo...
siamo al consueto appuntamento con il Re-cake che questo mese ci porta a sfidarci non con un dolce ma con un salato...
alla presentazione della sfida ho avuto un po'di perplessità'..io che con lo yogurt non ci vado molto a visto in un torta salata mi ha fatto un po'pensare...
ed invece mi sbagliavo e anche di tanto!!!!
vi consiglio di provarla anche perche'adesso con queste belle giornate una scampagnata con questa torta salata ci sta tutta...e sai che figura???
grazie ragazze ogni mese ci stupite sempre di piu'continuate così'!

                                          Carla,   Claudia,  Giulia,   Ileana,  Sara, Silvia



cominciamo col  procurarci degli ingredienti freschi






ingredienti:

per la pasta della tarte
220g. di farina di Kamut
1 cucchiaio di lievito di birra
1/3 cucchiaino di sale fino
2 cucchiai di olio evo
1 uovo
80ml di acqua fredda
pepe nero macinato
....

per il ripieno

2 uova 
100gr di yogurt bianco greco
100g di ricotta ovina
50g di farina 00
1 cucchiaino di sale fino
1/2 cucchiaino di sale 
pepe nero macinato
20 foglie di basilico tritato
....

per la farcia
340g di pomodori pachino a pezzetti
20 pomodori pachino secchi sott'olio
40g di formaggio a pasta morbida tagliato a pezzetti
olio
basilico per decorare








per prima cosa preparare la base della torta.
in una ciotola abbastanza capiente unite alla farina di kamut il lievito (sciolto precedentemente in un po'di acqua tiepida) e il sale. 
sempre nella ciotola unite alla farina l'olio, lácqua tiepida e l'uovo, mescolate e trasferite il tutto su un piano di marmo se l'avete. lavoratelo fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
stendetelo aiutandovi con un matterello, l'impasto dovra'risultare elastico e non appiccicoso, se fosse cosi'basta aggiungere un po'di farina.
Stendete l'impasto e riponetela in una teglia di 22cm di diametro.
 Per il ripieno:
mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti sopra elencati e mescolate per bene, salate a vostro piacimento, versatelo nella teglia gia'foderata della base per la torta .
per la decorazione tagliate i pomodorini pachino a meta'e adagiateli sul ripieno con il lato rivolto verso il basso( ho modificato un po'), unite i pomodori pachino secchi sott'olio cospargete con del formaggio di capra a pasta morbida tagliato a dadini e finite con un giro d'olio.
infornate a 170 gradi per circa 30 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare,e decorate con le foglie di basilico
vi consiglio di preparla un giorno prima e di mangiarla il giorno dopo....!






giovedì 14 maggio 2015

Calamarata ai due pachino con Capperi di Salina e basilico fresco


Calamarata ai due pachino 
con 
capperi di Salina e basilico fresco








quando ho conosciuto John...sapevo solo che la cucina era il regno di mia mamma!   lavoravo tutto il giorno in  un negozio dove le clienti non erano clienti ma persone che si sentivano Paris Hilton dalla testa ai piedi dove lo sfoggio di carte di credito  variavano dall'oro al platino, il silicone era alla portata di peso e di quantità' iniettata, quando finivo e tornavo a casa ero completamente distrutta , i miei piedi erano distrutti : tacco 8 per 8 ORE....

...ma ritorniamo al marito.
Il marito, devo dire che ,non si presentava così simpatico e socievole anzi la somiglianza con un` cavernicolo sbarcato in Italia  era molto vicina....pero' qualcosa  mi tirava verso di lui....forse il vestire le persone era diventata per me una deformazione tale che forse accettai tra me e me la sfida di poter cambiare quest'uomo..almeno esteriormente!
Uscimmo una sera con tutti i suoi colleghi ...era dicembre ma loro avevano gli infradito ai piedi....It's Hot! a 8 gradi....per fortuna il futuro marito non l'indossava!
Si parlava dell'Italia , usi e costumi...bla bla bla....fino a quando il discorso cadde sul significato famiglia...la famiglia italiana difetti e virtu'....io innocente formulai una frase con il mio balbettante inglese gli chiesi con voce dolce e carina : "and you John do you want a family? ecco lui si giro' di tre quarti  così' come nella foto 






e con un NO i don't want a Family....mi rispose!
se avessi avuto un bastone glielo avrei tirato in faccia....ma da li' si scateno' tutto!

malgrado tutto, conservavo sempre l'idea di poter cambiare quest'uomo, quindi continuammo ad uscire, intanto era arrivata léstate e una domenica pomeriggio dopo una giornata trascorsa al mare tornammo a casa sua trovammo dietro la porta di casa una cassetta di pomodori rossi e del basilico, lasciati dalla padrona di casa....e li mi venne l'illuminazione... JOHn hai della pasta? e lui Maybe!
va be' scavando nella dispensa trovai delle penne rigate...
lui si apri' una birra e stette seduto li sullo sgabello a guardarmi tutto il tempo...in silenzio
un piatto di pasta con il pomodoro fu la mia risposta al gelo che mi presento' quella sera a cena..e mettendolo sotto il suo naso gli dissi: "Bene, vediamo un po'...tu non vuoi una famiglia...questo piatto questo profumo per noi e'famiglia...amicizia e condivisione....CAPITO???

il 31 maggio saranno 8 anni di matrimonio..un matrimonio tra scontri e incontri di due culture diverse unite nella diversità'!...


Grazie Paola bellissima sfida...."uno spaghetto ca'pummarola "e' come un segnapagine di un 

libro...segna sempre un ricordo della nostra vita!


Ingredienti:

500g di calamarata (pasta)

1 spicchi di aglio

250g di pomodorini pachino freschi

150g di pomodorini pachino secchi sott'olio

olio evo

capperi

basilico

sale 

peperoncino (facoltativo)





in una padella abbastanza grande fate soffriggere l'olio extravergine e uno spicchio doglio tritato, lasciatelo imbiondire e aggiungete i capperi precedentemente lavati, i pomodorini pachino tagliati a pezzetti e foglie di basilico.
Fate cuocere la salsa per un 15 minuti e a quasi fine cottura unite i pomodorini secchi tagliati a pezzetti.
Abbassate un po'la fiamma e fate cuocere per altri 5 minuti.
Nel frattempo mettete a bollire lácqua e con del sale grosso, salatela appena vedete bollire lácqua, unite un filo d'olio per non fare attaccare la pasta.
Per una cottura della pasta al dente cercate di scolarla almeno 5 minuti prima della cottura consigliata, la pasta finira'di cuocere saltandola in padella con il sugo.
Servite con dell'abbondante basilico fresco.












con questa ricetta partecipo alla sfida n.48 del Mtc del mese di maggio.